Buona domenica a tutti! Nel pieno spirito di questo progetto un lettore ci propone una riflessione relativa al cambiamento anche “sociale” nel modo di intendere lo sport. Come sempre chiunque volesse offrire dei feedback o altri contributi è il benvenuto! Il confronto è il nucleo della “comunità performante”.
Ricorderete un tempo in cui era pieno di squadre di calcio giovanili nella nostra Albenga, una per ogni campanile.
Per ogni parrocchia c’era una squadra, che non dovevano per forza vincere i campionati , ma che doveva tenere insieme i ragazzi.
Ragazzi diversi,con storie diverse e famiglie diverse, alcuni venivano da sud altri erano di qua, alcuni avevano più mezzi, altri meno, ma nessuno pagava per giocare a calcio.
Giusto la tuta e la borsa, e si faceva la sagra, e bastava quello.
Ora non ci si riesce più, certamente non per colpa di chi gestisce le squadre perché ci mette davvero il cuore.
Ma banalmente perché i tempi sono cambiati.
Però le giovanili devono poter mettere tutti i ragazzi insieme per poter generare quella magica parola che lo sport può alimentare e che si chiama integrazione.
I ragazzi se stanno insieme, giocano insieme e se fanno sport insieme vanno d’accordo e costruiscono il futuro della nostra società in continuo cambiamento.
Forse dovremmo abbattere qualche barriera per permettere a tutti, anche a chi ha meno mezzi, di poter far fare sport ai propri figli.
In questo modo grazie allo sport plasmeremo il futuro dei nostri ragazzi.
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