Come primo “contributo domenicale” abbiamo l’onore di pubblicare un articolo scritto dal campione italiano ed europeo Carlo Cangiano, il quale ha afferratto al volo lo spirito di questo progetto e ci inorgoglisce il fatto che abbia voluto condividere con noi la sua esperienza. E allora…fuoco alle polveri con la parola al protagonista!
Il legame tra la mia passione sportiva e la mia adorata città di Albenga è tanto forte quanto imprescindibile.
Potrà sembrare paradossale ma, al netto dei miei abituali 100 km settimanali di corsa, io mi reputo una persona fondamentalmente pigra, per cui uno degli aspetti che più mi fa amare il running consiste nella sua comodità.
Non c’è bisogno di fissare con precisione orari predeterminati o di recarsi chissà dove per correre: è sufficiente scendere in strada, allacciare le scarpette e l’allenamento può cominciare già nella strada sotto casa!
Albenga è quindi la mia palestra naturale, che ho il privilegio di poter percorrere in lungo ed in largo a cadenza quotidiana, apprezzandola sia per le sue meraviglie artistiche e naturali che per le caratteristiche atmosferiche.
Credetemi: mentre si corre non si usano solo le gambe ma anche il cuore, gli occhi e tutti gli altri sensi.
Per questo, è uno straordinario privilegio muovere i propri passi inspirando l’aria del mare, annusando i profumi della vegetazione, ammirando lo splendore della Iulia Augusta o lo spettacolo del sole che tramonta all’orizzonte.
Qui si ricollega un particolare aneddoto, relativo alla mia esperienza nella maratona dei campionati italiani master disputatasi nel novembre 2022 a Ravenna.
La mattina di gara, al momento del risveglio nella camera d’albergo in cui per l’emozione avevo dormito giusto un paio d’orette, mi ero subito reso conto di quale sarebbe stato l’elemento che avrebbe caratterizzato la giornata di noi corridori: il vento!
Ebbene, penso che sia facile immaginare, in una disciplina sportiva in cui la costanza e la regolarità di ritmo sono fattori basilari, quanto possa incidere su una prestazione una variabile instabile ed incontrollabile come il vento.
Avvicinandomi alla linea di partenza, un sorriso si faceva sempre più largo sulle mie labbra.
Infatti, se come atleta in se e per se posso valere poco o nulla, sono altresì convinto che, grazie alle abituali condizioni che trovo nei miei allenamenti ingauni, pochi “colleghi runners” possano vantare una capacità di adattamento al vento pari alla mia!
Mentre tanti fra gli avversari di giornata si sono trovati costretti a “litigare” con le improvvise folate, sono riuscito (concedetemi questa piccola licenza poetica) a “diventare tutt’uno con il vento”, lasciandomi accompagnare fino al traguardo più bello del mio percorso sportivo.
La conquista del titolo di campione italiano di maratona nella mia categoria d’età è stato quindi un successo, tanto sorprendente quanto meraviglioso, che voglio condividere con la mia città e con tutti gli albenganesi che ogni giorno mi sostengono, facendomi sentire un affetto straordinario!
Se volete seguire il suo esempio scriveteci a albengainforma@mynnovo.com…ogni storia vale la pena di essere raccontata!
Lascia un commento